martedì 29 luglio 2008

Assuefatti al dolore, schiavi del denaro.

C'era una volta una piccola comunità minori che se va in gita a Gardaland. I ragazzini si mettono in fila per salire sulle montagne russe. Arriva l'elisoccorso, tutta l'area viene evacuata, le giostre chiuse. Non si sa nulla di quello ch'è successo. Qualcuno sarà stato poco bene per il caldo, diciamo ai ragazzi, un malore. La giornata di tutti, anche la nostra continua. Risate e brividi sulle giorstre, che vengono riaperte.
Si chiamava Alessandro Fasoli e aveva 18 anni. oggi è morto travolto dalla monorotaia su cui i bambini ammirano il parco dall'alto. Lavorava come stagionale, addetto ai cancelletti di ingresso.
La nostra giornata è andata avanti, davanti alla morte orribile di un ragazzo poco più vecchio dei nostri. Nessun telegiornale ha dato la notizia.
Provo digusto, anche per me stessa, provo disgusto per la superficialità con cui abbiamo liquidato, senza chiedere, senza preoccuparci, per quel ch'è accaduto. Provo orrore, senza retorica, per la paradossale immagine di gente in coda sotto il sole, con 40euro in meno in tasca, in attesa di pochi secondi di brivido a pochi metri e a poche ore di distanza. Siamo pupazzi, infilati in un ingranaggio ben oliato che non siamo più in grado di vedere a cui ci pieghiamo con devozione.

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