giovedì 10 luglio 2008

Libri di scuola.

Immagine di Storia e storiografia per il triennio

Capitolo 4, pagina 265 e seguenti:

-si chiedevano più ampi diritti, aumenti salariali, diminuzione degli orari di lavoro (...)
-le condizioni di vita erano rese difficili dall'inflazione che riduceva drasticamente il potere d'acquisto della moneta (...)
-l'esasperazione dei conflitti sociali, anche in ragione del forte divario fra la ricchezza dei pochi (...) e le difficoltà dei più, non solo dei ceti più umili ma anche dei ceti medi (...)
-alle difficoltà economiche si accompagnò una profonda crisi spirituale,(...)dinnanzi all'urto delle nuove istanze irrazionalistiche, pragmatistiche (...)
-Il nazionalismo soffiò sul disagio di questi ceti, sul loro risentimento (...)
-era destinato a trionfare non tanto per la propria forza, quanto per la debolezza degli avversari (...)
-tra i primi atti del nuovo governo figura l'annullamento dei provvedimenti fiscali (...) si qualificò subito per quello che veramente era, al di là delle sue formule contraddittorie: il difensore degli interessi dei ceti abbienti e del grande capitale. (...)
-si approvò una speciale legge elettorale (...) una legge maggioritaria
-furono imposte misure eccezionali per il mantenimento dell'ordine pubblico (...)
-si prese a legiferare per decreti legge(...)
-non tutta la cultura italiana si mostrò avversa (...). Gran parte di essa si uniformò al nuovo corso politico, giustificando la scelta come esigenza morale di restaurare lo Stato e l'ordine sociale (...)
-si atteggiava a difensore del cattolicesimo contro la minaccia del comunismo (...)

...scusate, dimenticavo il titolo del capitolo, per chi volesse leggerlo integralmente:

"La crisi dello stato liberale e l'avvento del fascismo in Italia"

...perché vi aveva ricordato qualcosa d'altro?

io prenderò la buona abitudine di bere un sorso di olio di ricino la sera, così giusto per abituarmi gradualmente... non so voi.

Nessun commento: