domenica 6 luglio 2008

Superfluo, lussi e materialismo. Riflessioni sparse.


Ieri ho fatto un bel giro tra le bancarelle di una delle tante notti bianche. C'era un bellissimo anello, tutto di legno, con una strana decorazione a smalto, azzurra. Chi lo aveva lavorato, con le sue mani, oltre a saper fare una cosa ch'io non so, aveva prodotto un oggetto bello, piccolo e semplice ma affascinante. Costo di questa meraviglia? 8€.

Non l'ho comprato. Non avevo i soldi. Finchè non arriva lo stipendio borsa cucita. Non è un oggetto necessario.

Germe malato del consumismo? O forse, come discutevo qualche sera fa in una piacevole chiacchierata, il gusto della vita risiede anche nelle cose frivole, inutili, nel superfluo.

Siamo davvero così plagiati dal meccanismo del mercato? O forse circondarci di piccole inutili cose, di "stelle di cartone" è l'unico modo che abbiamo per resistere al materialismo bieco. All'idea che tutto deve essere utile, necessario, uno strumento per un qualche indecifrabile fine. Differenza tra il puro gusto del bello e il pragmatismo spinto. Non confondiamo con lo spreco, con il lusso. Parliamo di piccoli oggetti. Io ho visto case di ricchi, scialbe e disadorne, fare sfoggio di poche algide preziosità, e case modeste esplodere di colori e ninnoli. Non so.

Lo scorso autunno sul lago di Costanza ho comprato un porcello con le ali. In ferro.

Un piccolo pesantissimo porcello con le ali, tutto nero. Era l'ultimo, più che comprarlo ho avuto la sensazione di adottarlo e davvero, per quanto mi sforzi, non riesco a trovargli un utilità. Così mi vien da sorridere nel guardarlo appoggiato trionfalmente su una pila di libri. Inutile e felice porcello con le ali. Già. Inutile e felice.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

http://www.lenntech.com/italiano/FAQ-ozono.htm

Tommaso, che ti vuole bene

chiara ha detto...

Sicuramente chi non mi lascia nell'ignoranza mi vuol bene ;)